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Il sogno di un ciclismo sano: Giancarlo Brocci, fondatore dell’Eroica

pubblicato in: Progetti

Di Silvia Ammavuta

Venticinque anni per L’Eroica, la mitica manifestazione cicloturistica, che rende omaggio al ciclismo di un tempo, con abbigliamento e biciclette d’epoca e che si svolge a Gaiole in Chianti. Due giorni di gara: sabato primo ottobre sui percorsi di 135 e di 209 chilometri e domenica 2 ottobre nei tre anelli designati da 106, 80 o 48 chilometri, affrontati da eroici ed eroiche ognuno secondo le proprie capacità. Novemila gli iscritti provenienti da tutta Italia e da 48 paesi del mondo: tutti con un abbigliamento dai colori e tessuti che ricordano il ciclismo di un tempo passato e, poi, turisti e curiosi che hanno passeggiato per il paese, specialmente in via Ricasoli, il corso principale di Gaiole in Chianti, fra banchetti di vestiario vintage e stand, in cui poter gustare piatti tipici della cucina chiantigiana, accompagnati dal superlativo rosso di queste colline dall’andamento dolce, tinteggiato dai colori malinconici dell’autunno che bussa alla porta. Per tutta la durata dell’evento ha echeggiato il rumore del flappeggio delle pale dell’elicottero della RAI, mescolato all’aria di festa. L’origine di questa grande kermesse del cicloturismo la si deve a colui che le ha dato i natali: Giancarlo Brocci, Gaiolese di nascita. Diari Toscani lo ha incontrato davanti all’immenso gallo che accoglie chi arriva a Gaiole in Chianti dalla strada provinciale 408.

Chi è Giancarlo Brocci?

Sono uno che ha sempre cercato di fare ciò che più gli piaceva: cosa non facile che spesso ha avuto un prezzo alto da pagare. Ho una laurea in medicina, ma non ho mai fatto il medico e, per questo, sono stato diseredato dalla famiglia. Sono stato un dirigente sportivo e ho collaborato come articolista con il giornale La Nazione, oltre alla passione per lo sport, nutro anche quella per la musica e per parecchi anni ho fatto parte del complesso musicale Uragani.

Giancarlo perché L’Eroica? Il ciclismo è una sua passione?

Sono stato sempre appassionato di ciclismo, ma non andavo in bicicletta. Però ho fatto sempre tanto sport. Un giorno mi è venuta la voglia di pedalare… e la passione per il ciclismo, che seguivo in televisione è diventata una passione da coltivare sul “campo”. Anche la letteratura è intrisa di ciclismo, i grandi scrittori hanno scritto di ciclismo.

Perché il nome L’Eroica?

Mi è venuto pensando al ciclismo eroico e ai grandi di questo sport: Coppi e Bartali. Era il nome perfetto per una corsa in bicicletta, che desse la possibilità ai ciclisti, agli eroici, di rivivere le gesta e l’atmosfera degli anni d’oro, quando le strade erano, in gran parte, sterrate. All’idea aderirono cinque territori: L’Eroica ha in sé il valore territoriale, stradale e ciclistico. Quel periodo fu per me particolare. C’era il progetto che prendeva forma e che mi entusiasmava, mentre marciavo ai minimi di vita di sopravvivenza economica.

L’Eroica nasce il 5 ottobre del 1997 di domenica, e da quel momento si è sempre svolta la prima domenica di ottobre, ma prima di questa manifestazione aveva creato un’altra gara dedicata a Gino Bartali…

In verità il primo progetto fu nel febbraio del 1993: un parco ciclistico del Chianti. Il proposito era di delineare una zona speciale per andare in bicicletta. Il 23 luglio 1997 organizzai il giro “Granfondo Gino Bartali”. L’idea di dare vita a L’Eroica nacque come regalo alla Bartali, ovvero, chi era iscritto alla Bartali non pagava per partecipare all’Eroica. Nel circuito vennero introdotte le strade bianche. Di coloro che parteciparono al giro “Granfondo Gino Bartali” aderirono in novantadue. L’Eroica non è una gara competitiva. Non erano richiesti requisiti particolari per partecipare, se non lo spirito eroico e rievocativo!

L’obiettivo di questa manifestazione non è vincere: per quale ragione in tanti vi partecipano?

Lo scopo è riscoprire il ciclismo, quello che ha appassionato più generazioni. È l’occasione per rievocare il gusto della fatica, dell’impresa e meravigliarci nel percorrere le strade, che questo territorio porge curva dopo curva, salita dopo salita, discesa dopo discesa. Il ciclismo è uno sport straordinario: insegna la bellezza della fatica e, soprattutto nei giovani, insegna la disciplina del sacrificio. L’Eroica di oggi è la stessa del ‘97, con lo stesso spirito e le stesse persone moltiplicato per 100 volte.

Parliamo dei percorsi…

Il percorso totale è di 209 chilometri, ma gli anelli di percorrenza ci sono per tutti i gusti e alla portata delle capacità di ciascun ciclista con chilometraggi più brevi. Il tracciato si snoda per buona parte, come abbiamo già detto, su strade bianche. La partenza e da qui, da Gaiole in Chianti: si attraversano le terre di Siena, le crete senesi e la Val d’Orcia per tagliare il traguardo sempre qui, a Gaiole in Chianti.

Torniamo allo spirito eroico e rievocativo, basta girare lo sguardo e ciò che colpisce è l’abbigliamento degli eroici…

L’abbigliamento è d’epoca: maglie e calzoncini di lana, scarpini in pelle e guanti con tessuto a rete.

E per quanto riguarda le biciclette? Quali caratteristiche devono avere?

Sono ammesse solo biciclette da corsa su strada costruite fino al 1987 incluso e devono avere le leve del cambio sul tubo obliquo del telaio. Sono ammesse, anche, le biciclette di recente costruzione, ma in stile vintage. Per quanto riguarda i pedali non devono avere lo sgancio rapido, bensì ferma piedi e cinghietti. Mentre le biciclette dei primi del ‘900 senza cambio devono avere i componenti originali. Comunque per tutte queste indicazioni c’è il regolamento.

Nel 2007 la domenica successiva a L’Eroica, prese vita anche L’Eroica professionisti.

Sì, esattamente il 9 ottobre. Oggi si chiama Strade bianche e vi partecipano i più grandi ciclisti al mondo. La prossima edizione, che sarà la numero 17, si terrà il 5 marzo 2023.

Il successo de L’Eroica è stato tale che è stata esportata anche all’estero. Oggi quante Eroica ci sono nel mondo?

Eroica California, Eroica Britannia, Eroica Limburg, Eroica Montalcino, Eroica Dolomiti, Eroica Giappone, Eroica Sud Africa

La sua passione per la bicicletta ha trovato, per un periodo, anche una corrispondenza con la sua laurea in medicina. Ci parli del Giro bio…

Il Giro bio ha avuto quattro edizioni: era una gara per dilettanti, che vestivano la maglia della regione ed ebbe un gran successo sotto svariati aspetti. Vi parteciparono i migliori al mondo: italiani e stranieri. Oltre a ferrei controlli antidoping, il recupero degli atleti era improntato sulla nutrizione. Venivano costantemente monitorati con degli esami e furono fatti studi di grandissimo valore.

Dai 92 iscritti della prima edizione dell’Eroica nel 1997 alle iscrizioni record di quest’anno: quanti sono gli “eroici”?

9 mila! Proprio per il gran numero di partecipanti, da due anni L’Eroica si svolge in due giorni, sempre il primo fine settimana di ottobre. Desidero aggiungere che anche le presenze femminili sono aumentate considerevolmente.

Mi piace pensare che, in generale, le idee siano tutte vincenti, ma affinché diventino tali oltre all’ingrediente fortuna, quale altro ingrediente è stato necessario nel suo caso?

Oltre a incontrare persone che hanno creduto in questo sogno, e che lo hanno supportato, sicuramente l’ingrediente principale è stato il grande amore che nutro per questa terra e, ultimo, ma non ultimo, credere in un ciclismo sano, quello in cui affronti la fatica con le tue sole forze.