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Eroici a Piedi: una passeggiata nella natura, nell’enogastronomia e nella storia

pubblicato in: Progetti

Di Silvia Ammavuta

 Ott 7, 2024

Sabato 5 ottobre 2024, ore 10: dal gazebo dell’Associazione di Radici in Chianti, posto in via Bettino Ricasoli, parte il primo gruppo degli “Eroici a Piedi”, accompagnati da guide certificate del GEBGruppo Escursionisti Berardenga per una camminata di sette chilometri.

Ne seguiranno altri ogni mezz’ora, fino alle ore 12, così come il giorno successivo, domenica 6 ottobre.Scarpe comode, abbigliamento sportivo e al collo, dentro un porta-bicchiere a tasca, un calice. La passeggiata nella natura ha inizio subito dopo la Pieve di Spaltenna in Avenano, quando gli “Eroici a Piedi” costeggiano le vigne dell’azienda vinicola del Castello di Meleto;

i filari corrono su dolci pendii, il verde del fogliame tinto di pennellate rosse e arancio risplende sotto i raggi del sole che si affaccia da alcune nuvole striate di bianco e grigio. Grappoli d’uva, dagli acini gonfi, prossimi a diventare nettare degli dèi, pendono dalle viti che, nella quiete del paesaggio, attendono pazientemente il momento della vendemmia.

La panchina “gigante” accoglie gli “Eroici a Piedi” per qualche scatto fotografico con lo sfondo dei vigneti e la meta che dovranno raggiungere: il Castello di Meleto che, con la sua imponenza, si staglia nel cielo azzurro, ora finalmente sgombro di nuvole. Il cammino riprende, ancora una salita, l’ultima prima di poter riprendere fiato.

Ore 11.45: Il torrione circolare sull’angolo destro del Castello, con la sua struttura rotondeggiante, pare quasi invitare il gruppo dei camminatori ad avviarsi in una breve discesa.

Una piccola scala di terra e tronchi di legno mena a una terrazza posta ai piedi del Castello, da lì gli “Eroici a Piedi” possono godere sulla sinistra della magnificenza del panorama, mentre davanti ai loro occhi si presenta una tavola imbandita con prodotti gastronomici del territorio e bottiglie di vino, “succo” di un’uva cresciuta e maturata proprio in quei vitigni che poco prima il loro sguardo ha accarezzato.

La passeggiata nella natura per il momento è conclusa, ha inizio quella del gusto e dell’olfatto mentre, seduti a dei tavoli in legno, gli “Eroici a Piedi” degustano le prelibatezze che gli vengono servite, l’atmosfera è di condivisione. I calici, finora partecipi inconsapevoli della camminata, diventano protagonisti del momento; riempiti con generosità dal team dell’accoglienza, si innalzano per un brindisi fra amici, il bouquet dalle note speziate e dolci si diffonde nell’aria, e lì, seduti a quei tavoli, anche coloro che fino a pochi chilometri prima non conoscevano l’uno l’esistenza dell’altro in un’atmosfera di convivialità si raccontano, mentre le pietre secolari del Castello attendono esse stesse di potersi raccontare.

Ore 12.15: A dar loro voce, con amore e passione, sono le guide e per gli “Eroici a Piedi”, da quel momento, ha inizio la passeggiata nella storia che si snoda dall’XI secolo, periodo in cui nel Castello vissero alcuni monaci Vallombrosani, per poi arrivare alla seconda metà del 1100 anni in cui il signore di Meleto fu un nobile il cui nome era Guarnellotto dei Mezzolombardi e che a causa di un carattere irascibile entrò in dissidio con Federico I Barbarossa, il quale lo spodestò per passare la proprietà alla famiglia Firidolfi Ricasoli.

La visita riprende, il gruppo varca un portone lasciando le pietre medievali a guardia del tempo che scorre.

Passo dopo passo, fra decorazioni barocche ed elementi rinascimentali, foto cortile rinascimentale le guide e gli “Eroici a Piedi” camminano dentro la storia, ne immaginano scene, ne assaporano i momenti.

In un percorso a ritroso nei secoli accedono nel piccolo teatro dipinto di Giovanni Francesco Ricasoli costruito, per volere di Giovanni Francesco Ricasoli, nel 1741 ed entrato in attività nel 1742, e in cui il signore del Castello amava riunire la Compagnia degli Accesi per intrattenere familiari e amici ospiti.

Un gioco di luce, riprodotto nell’occasione della visita, suscita l’emozione che una scena può regalare se a illuminarla sono le “luci della ribalta” e abbraccia tutti i camminatori nel tempo: passato, presente e futuro donano a ciascun partecipante la consapevolezza che la storia di un luogo, se pur non conosciuto, ti appartiene in quanto parte di un corredo di esperienze e di vissuto di chi è venuto prima di te.

L’ultima tappa sono le vecchie cantine, qui, sulla destra una piccola prigione, una gattabuia, che regala giusto il brivido di un attimo al pensiero di cosa potesse essere rinchiusi in uno spazio così angusto. Ancora pochi passi e la luce del giorno riporta gli “Eroici a Piedi” nella storia dei giorni nostri.

Ore 12.45: la passeggiata riprende, in discesa, la stanchezza nelle gambe scompare, l’animo è lieto, la vista appagata, alcune curiosità soddisfatte, altre probabilmente si stanno facendo strada mentre i camminatori si avvicinano a Gaiole, il guado sul torrente Massellone è l’ultimo passaggio di quelle ore piene di racconti, intanto sotto di loro l’acqua corre veloce per le piogge dei giorni precedenti, anche il volume della sua portata è notevole, così come il carico di storia etrusca che porta in ogni sua goccia. Ormai l’arrivo da dove l’escursione è iniziata è imminente.

Ore 13.30: al gazebo di Radici in Chianti vinsanto e cantuccini sono in attesa dei camminatori. Ma i cantuccini vanno inzuppati nel vinsanto oppure no? Noi dell’Associazione di Radici in Chianti con il GEB stiamo già pensando alla prossima edizione degli “Eroici a Piedi” e chissà, in quella passeggiata nella natura, nel gusto e nella storia potremmo lasciar loro modo di raccontare quale sia il connubio perfetto per essere gustati al massimo entrambi.